martedì 16 ottobre 2018

Un giro nelle viscere di Napoli: le catacombe di San Gaudioso sotto Santa Maria alla Sanità. Parte I


Napoli ha un sottosuolo affascinate nato dalla costante sovrapposizione della storia e dell’ingegno dell’uomo
Ma esiste un posto dove oltre all'ingegno umano troviamo espressa anche la sua fede, esso si trova sotto al Rione Sanità e sono le catacombe paleocristiane di San Gaudioso.

Se volete leggermi, vi farò scoprire le catacombe di San Gaudioso, uno dei posti più suggestivi della Napoli Paleocristiana. Iniziamo il tour.

Il lato oscuro e religioso di Napoli: le catacombe di San Gaudioso sotto la chiesa di Santa Maria alla Sanità. Parte I

Napoli con il suo sottosuolo tufaceo, facile da scavare ma allo stesso tempo resistente, ha sempre intrigato ogni conquistatore: i greci e poi i romani hanno scavato tunnel per realizzare acquedotti sotterranei e con il tufo di risulta hanno costruito templi, domus, ecc, insomma tutta l’antica Neapolis. Le dominazioni successive li hanno utilizzati, ampliati, modificati, abbandonati- alcuni di essi sono stati utilizzati come rifugi durante la Seconda Guerra Mondiale- poi, una volta giunta la pace, alcuni di essi sono stati studiati e aperti al pubblico. 
Ma esiste una zona dove tali cunicoli sono stati utilizzati non per raccogliere delle fresche e dolci acqua ma per ospitare il sonno eterno, il luogo prescelto per ospitare il culto dei defunti è il sottosuolo del quartiere della Sanità. 

Il quartiere della Sanità è, ahimè, conosciuto ai più per dei brutti episodi camorristici, ma in realtà è una zona ricchissima di cultura e dove è possibile mangiare delle ottime pizze e dei dolci meravigliosi, è un quartiere che merita di essere visitato. 

Per chi non è pratico di Napoli esso si trova dopo Porta San Gennaro, si attraversa via Foria, si sale per il Borgo dei Vergini e si arriva alla Sanità, non temete è un’unica strada, la vostra destinazione si troverà sulla destra, esattamente sotto la chiesa di Santa Maria alla Sanità. 

Prima di scendere nella catacomba di San Gaudioso va detto che sotto al quartiere ci sono altre catacombe, una, la più famosa, la più estesa e la più ricca di testimonianze paleocristiane giunte a noi, è quella che ospitò il Patrono San Gennaro -si accede però dalla collina di Capodimonte-, l’altra catacomba è quella che ospitò le spoglie di San Severo situata sotto l’omonima chiesa, ma è poco più di un cubicolo. Esistono, consultando le fonti storiche, altre catacombe ma sono sparite del tutto o non del tutto individuate a causa del boom edilizio religioso e civile che interessò tale zona durante il XVI secolo proprio dopo la riscoperta di queste antiche vestigia paleocristiane.

Accanto alle catacombe cristiane troviamo anche importanti testimonianze archeologice sul culto funerario pagano come gli ipogei greci risalenti al IV secolo. a.C; la natura tufacea della collina e la poca distanza dalle mura della città ha reso questa zona (sorta sui clivi della collina dei Miradois, di Capodimonte, dello Scudillo, della Stella e di Materdei) adatta a ricoprire la funzione cimiteriale sia durante l’Evo antico sia durante i primi secoli cristiani, la sua posizione strategica permetteva di salvaguardare l’igiene e la sicurezza degli abitanti senza perdere, però, il contatto con i propri cari defunti.

Il barocco altare maggiore, un trionfo di tarsie marmoree
Nel caso dei cimiteri cristiani al normale culto dei defunti si affiancava il culto dei primi martiri o testimoni della fede cristiana come nel caso di San Gaudioso: vescovo di Abitinia, nord’Africa, giunse a Napoli insieme ad altri presuli e fedeli cristiani dopo le espulsioni imposte dall'ariano Re Genserico nel 439. 
Accolti da una Napoli cosmopolita, il vescovo Gaudioso introdusse nell'Occidente cristiano molte interessanti novità liturgiche come la vita cenobita, fondò un monastero ma non si conosce la sua ubicazione, innovazioni liturgiche e novità iconografiche che si possono ammirare in San Giovanni in Fonte nel Duomo come la vasca battesimale e la volta mosaicata.

Gaudioso si spense tra il 451-52 d.C., fu sepolto in un cubicolo nella valle della Sanità. In poco tempo intorno alla sua tomba si sviluppò tutta la catacomba perché, oltre a Gaudioso, furono sepolti altri importanti presuli, divenuti poi santi, che sono stati decisivi per la diffusione e lo sviluppo della fede cristiana tra il IV-V secolo, come ad esempio Sossio, vescovo e amico di Gennaro entrambi decapitati insieme a Pozzuoli, accanto a loro troviamo numerose tombe di fedeli appartenuti anche alla comunità africana come testimoniano le numerose scritte in greco, sono una preziosa testimonianza della doppia anima della Napoli antica

Tale bilinguismo mostra come le novità provenienti dal lato orientale dell’Impero arrivavano prima lungo le coste campane poi si diffondevano nel resto dell’impero; alcune di esse le troviamo nel complesso paleocristiano di Cimitile

I fedeli decisero di costruire sopra la tomba di San Gaudioso una piccola cappella dedicata alla Santissima Vergine. Fu subito meta di numerosi pellegrinaggi e di numerosi miracoli avvenuti grazie all'intercessione di San Gaudioso; proprio grazie ai miracoli fu chiamata Valle della Sanità, e non per l’aria salubre. 

La catacomba continuò ad essere usata per le sepolture e le celebrazioni fino al IX sec, cioè fino a quando non furono traslate le reliquie all'interno delle mura e contemporaneamente furono autorizzate le sepolture in città, ma la sacralità del posto fu rispettata anche nei secoli successivi, né abitazioni né monasteri furono costruiti sopra di essa almeno fino a quando le antiche vestigia paleocristiane non furono “riscoperte” e rivalutate come testimoni di un’epoca pura del Cristianesimo, ci troviamo in piena Controriforma.

Prima della Controriforma, la catacomba di San Gaudioso, come le altre, cadde quasi del tutto nell'oblio, solo una cappella in superficie a ricordo di qualcosa ormai passato, il resto ricoperto da terreni coltivati; le sporadiche abitazioni contadine sfruttavano i cubicoli, nonostante le immagini sacre, come pratiche cantine. 
A contribuire al loro oblio, oltre ai campi coltivati, vanno aggiunte le nefaste conseguenze delle “colate di fango”, vere e proprie colate di terreno e detriti che, partendo dalle vicine colline, distruggevano e ricoprivano ogni cosa nascondendo alla vista ciò che era stato per tempo visibile. 

Dopo una di queste travolgenti colate riemerse dalle pieghe del tempo l’immagine della Vergine datata V-VI secolo, subito si diffusero voci di miracoli e di cubicoli sotterranei affrescati alla “maniera antica”, furono così forti che in poco tempo fu costruita una cappella per ospitare l’immagine della Vergine e furono scavati i primi cubicoli, in breve riemerse dal’oblio la catacomba di San Gaudioso. 

l'antica icona della Vergine riemersa dopo una delle colate
Tale “riscoperta” e rinata devozione spinse il vescovado di Napoli ad affidare ai Padri Domenicani, stiamo nel 1572, la celebrazione della messa e la sorveglianza della catacomba. Nel giro di pochi anni la cappella divenne una imponente chiesa con annesso convento, nasce così Santa Maria alla Sanità progettata da Fra Giuseppe Nuvolo nel 1577. Fu realizzata secondo il gusto barocco con cinque navate con transetto, una imponente cupola maggiore a forma di uovo, molto larga e non troppo alta, lungo le navate laterali si aprono delle cappelle, come prevedeva la Controriforma, ma la perla del suo progetto è sicuramente l’altare maggiore posto sopra ad una doppia scalinata ricoperta da tarsie marmoree, soluzione scelta per mostrare l’antica chiesa sorta, probabilmente nel VI secolo, sopra il cubicolo in cui fu sepolto San Gaudioso.

La cupola maggiore di Santa Maria alla Sanità
Per ora mi fermo qua, nella seconda parte vi farò scoprile le suggestive catacombe e il rito della sepoltura praticato dai Domenicani

Per visitare l'ipogeo greco consultare il sito di Celanapoli

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