Paolino da Nola ha reso grande Cimitile e oggi le sue chiese paleocristiane sono tra le più belle e importanti che abbiamo in Campania, in questa seconda parte vi descrivo il perché.
Dopo aver raccontato brevemente la complessità archeologica e artistica del nucleo più affascinate del monumento promosso da Paolino da Nola, quello che ospitò la sepoltura di San Felice, è giusto dare ampio spazio anche alle altre importanti basiliche sorte intorno al nucleo originario e vi assicuro che le meraviglie da scoprire, nonostante il tempo, non mancano.
Basilichetta dei Santi Martiri |
Le basiliche paleocristiane di Cimitile e le loro storie
Senza abbandonare il luogo di sepoltura di San Felice ma entrando nel complesso basilicale vi consiglio di fermarvi a guardare la basilichetta dedicata ai Santi Martiri, fu costruita sopra a dei mausolei familiari ma la sua importanza artistica sta nel ciclo di affreschi sulla Passione di Gesù voluti dal vescovo Leone e realizzati tra il IX e gli inizi del X secolo, furono realizzato sopra a quelli paleocristiani che sopravvivono in labilissime tracce ad eccezione di due punti, sono due preziosissimi e inusuali affreschi realizzati durante il III secolo e posti sotto a due arcosoli che raffigurano Adamo e Eva senza serpente e albero, Giona gettato in mare.Basilichetta di San Caliono |
Altra basilichetta interessante è quella dedicata a San Calionio ricostruita sempre dal vescovo Leone per ospitare le reliquie del santo orientale, in tale occasione gli interni furono affrescati e oggi si possono ammirare nelle nicchie i volti dei Santi Felice e Paolino e tracce del velarium riccamente decorato.
Entrambe le basilichette sono state affrescate secondo un linguaggio figurativo in cui gli elementi longobardi e quelli bizantini coesistevano armoniosamente.
Sempre al vescovo Leone si deve la risistemazione della basilica di San Felice, sarebbe l’antica basilica orientale, in cui si ammirano in quello che in origine era l’ingresso due altari laterali affrescati uno con il volto della Madonna della Sanità e l’altro con Gesù. Sempre nella basilica di San Felice si può ammirare l’antiquarium, un piccolo museo che custodisce alcuni degli oggetti rinvenuti durante gli scavi, essi testimoniano come sul finire dell’Impero Romano l’arte e la scultura erano influenzati sia dalla cultura pagana sia da quella cristiana.
Accanto al periodo paleocristiano si possono ammirare anche alcuni esempi della bellissima scultura longobarda che durante il IX secolo aveva raggiunto la sua completa maturazione e massimo grado si autonomia espressiva. Molti di questi oggetti risalirebbero all'attività vescovile di Lupeno, 786-800, predecessore di Leone, che si prodigò molto nel restaurate e promuovere il complesso religioso di Cimitile, progetto continuato poi dal vescovo Leone.
Particolari delle lastre marmoree longobarde |
Altra basilica da ammirare è quella di Santo Stefano, è a navata unica con ampia abside, fu costruita nel settore occidentale del santuario. Della chiesa originaria, costruita nel V secolo, rimangono parte dell’abside con l’arco trionfale retto da due colonne scanalate su cui poggiano dei capitelli corinzi. Agli inizi del VI secolo, in seguito alla cosiddetta eruzione di Pollena, la chiesa fu ristrutturata e riutilizzata prevalentemente a scopo funerario: i muri visibili al centro della navata rappresentano una partizione degli spazi cimiteriali. Risalgono a questo periodo le tracce di affreschi nell'abside decorata con pannelli quadrangolari delimitati da cornici rosse su imitazione del rivestimento marmoreo- tipo opus sectile-.Mentre gli affreschi parziali di figure di santi furono realizzate tra il XII e il XIII secolo in seguito a nuovi restauri che interessarono la zona absidale. La basilica subì due radicali restaurati nel Settecento e tra il 1829 e il 1876, ma di questi restauri oggi rimangono pochissime tracce perché durante le varie campagne di scavo del Chierici era forte l’idea di riportare tali basiliche agli antichi splendori paleocristiani e medievali e ciò portò alla totale rimozione di buona parte delle sovrastrutture costruite dal Seicento in poi.
In ultimo va menzionata la basilica dedicata all'apostolo Tommaso che come chiesa cimiteriale ospitò un numero impressionante di sepolture le quali hanno restituito durante le varie campagne di scavo numerosi corredi funerari composti da oggetti personali- come orecchini, fibule, fibbie di cintura e brocchette in ceramica. Ciò testimonia l’importanza del complesso basilicale e cimiteriale che ha avuto per secoli grazie prima alla figura di Felice e poi dalla straordinaria personalità di Paolino da Nola.
L’intero complesso monumentale sopravvisse anche alla violenta eruzione del 1631 del Vesuvio che danneggiò moltissimo i vari edifici di culto i quali furono prontamente restaurati dal Capitolo della cattedrale di Nola che dalla fine del Cinquecento aveva assunto il controllo del santuario.
Il complesso fu utilizzato dalle varie confraternite fino ai giorni nostri poi abbandonato, ma grazie alle campagne di scavo e ad una rinnovata sensibilità ora il Complesso archeologico di Cimitile si può finalmente ammirare e vi consiglio vivamente di farlo.
E con l’augurio che questa storia vi abbia incuriosito e spinto a visitare tale monumento archeologico, vi saluto e alla prossima storia.
0 commenti:
Posta un commento