Il Rione Terra sorge su un’altura di tufo ed è il nucleo più antico della romana Puteoli, la moderna Pozzuoli. La sua lunga storia è in parte nascosta nelle viscere di quest’altura che dopo tanto tempo è nuovamente possibile vistare grazie ad un percorso archeologico sotterraneo che vi farò conoscere, quindi, andiamo a visitare il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra.
Alla scoperta del percorso archeologico del Rione Terra a Pozzuoli
Pozzuoli e il suo Rione Terra visti dal Castello di Baia |
Prima di entrare nel vivo della visita archeologica non può mancare un pochino di storia.
Il Rione Terra sorge su un alta rocca di tufo e domina il moderno porto di Pozzuoli. Su tale promontorio fu fondato nel 520 a.C il primo nucleo abitativo da parte dei coloni greci, che prese il nome di Dicerchia ovvero giusto governo, i quali si legarono alla greca Cuma e sconfissero insieme gli Etruschi.
Il Rione Terra sorge su un alta rocca di tufo e domina il moderno porto di Pozzuoli. Su tale promontorio fu fondato nel 520 a.C il primo nucleo abitativo da parte dei coloni greci, che prese il nome di Dicerchia ovvero giusto governo, i quali si legarono alla greca Cuma e sconfissero insieme gli Etruschi.
Nel 194 a.C dopo aspre battaglie i greci capitolarono e i romani occuparono la città e decisero di darle un nuovo nome, Puteoli, in onore alle puzze prodotte dai vapori sulfurei di cui la zona era particolarmente ricca, poco distante si può ammirare la solfatara.
La dominazione e l’influenza romana fu forte fino al IV secolo d.C cioè fino a quando Puteoli/Pozzuoli fu utilizzato come porto di Roma e inserito nel vasto progetto di colonizzazione del litorale laziale e campano. Grazie al nuovo ruolo commerciale, la città di Puteoli scese dal promontorio e si estese fino ad arrivare al porto -quello moderno è stato ricostruito ricalcando parte di quello antico-, per rendersi conto di quanto fosse estesa la città romana basta camminare e apprezzare la distanza tra il Rione Terra, il macellum ossia il mercato conosciuto ai più come tempio di Serapide e l’anfiteatro flavio, il terzo più grande d’Italia, sull'altura rimaneva in posizione dominante il cosiddetto tempio di Augusto divenuto successivamente cattedrale di San Procolo, protettore della città, ma queste sono altre storie che vi racconterò in futuro.
Cisterne romane e spagnole con proiezioni di specie ittiche pescate o allevate nel mare flegreo |
Questi sopravvissuti monumenti testimoniano la grandezza che la città raggiunse, nonostante il suo status di colonia, durante il periodo augusteo: un’idea della sua grandezza e bellezza possiamo farcela proprio durante il percorso sotterraneo dove è possibile osservare su delle proiezioni alcuni dei disegni incisi sulle famose boccette puteolane, erano piccole bottiglie di vetro che contenevano essenze odorose provenienti da Capua, mentre i contenitori di vetro erano lavorati con tecniche apprese grazie ai contatti commerciali con l’Oriente mediterraneo, esse erano dei souvenir su cui era raffigurato il profilo della città, come diremmo oggi il suo skyline, visto dal porto e sono state rinvenute in molte parti d’Italia e del Mediterraneo proprio a testimoniare l’importanza raggiunta dal porto di Pozzuoli in età romana.
Tratto del decumano che portava fino al porto; a proiezione degli skyline delle boccette; uno scorcio del percorso |
Come ogni porto, Pozzuoli ha avuto alti e bassi soprattutto dopo la costruzione del porto di Ostia che Roma considerava il principale, ma i cambiamenti più radicali avvennero dopo la fine dell’Impero Romano, infatti come ogni città dell’Impero dovette affrontare crisi economiche, invasioni e in aggiunta anche devastanti fenomeni sismici e il più complesso fenomeno del bradisismo, tali avvenimenti portarono ad una progressiva riduzione dell’estensione della città e alla scelta di racchiudersi nuovamente sull'altura del Rione Terra; nel tempo le case degli antichi romani furono distrutte e usate come fondamenta per le nuove abitazioni, Pozzuoli iniziò a crescere in altezza ma fu sempre rispettato, più o meno, l’antico impianto urbanistico greco-romano usato per edificare l’acropoli.
Nonostante le su citate difficoltà e grazie alla sua vocazione portuale, Pozzuoli mantenne sia nel periodo medievale che in quello moderno un ruolo importante insieme a Napoli come porto del Regno.
Ma tutto questo idillio finì nel 1974 quando in seguito ad un violento fenomeno del bradisismo l’intero Rione Terra fu evacuato, da non dimenticare mai nemmeno il devastante terremoto dell’80. Esso rimase, purtroppo, per decenni un rione fantasma fino agli anni 90 quando, grazie ad un vasto e complesso progetto di recupero, il suggestivo Rione Terra è stato restaurato e riqualificato (ci sta ancora molto da fare ma è decisamente rinato), e proprio durante tali lavori è emersa ed è stata riportata alla luce una parte dell’antica Puteoli.
Un suggestivo percorso sotterraneo
Ed ora veniamo al suggestivo percorso archeologico sotterraneo e non vi aspettate cunicoli stretti o poca roba, al contrario camminerete tra decumani e cardi, tra botteghe e taverne e vi sembrerà di essere un antico puteolano che camminava nella sua città.
Dell’antica acropoli è stata riportata alla luce una piccola parte rispetto alla reale esenzione dell’antica città, ma la suggestione è assicurata.
Proprio per rispettare l’atmosfera del luogo farò parlare molto di più le mie foto che le mie parole, consigliandovi vivamente di prenotare la visita e di andarci.
Esempio perfetto di stratificazione dove le botteghe romane sono state poi chiuse e riusate come luogo di sepoltura nel III secolo quando inizia il declino della città di Pozzuoli |
Queste botteghe trasformate poi in area sepolcrale si trovano all'inizio del percorso, ma proseguendo il suggestivo viaggio si può apprezzare la geometrica disposizione degli ambienti così come era consuetudine in chi costruiva secondo lo schema urbanistico greco-romano.
Superato questi ambienti si entra in uno dei luoghi più suggestivi nel percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra, quello, cioè, in cui si possono ammirare botteghe dove artigiani sapienti producevano anfore, terrecotte ecc, affiancati da taverne dove il romano all'ora di pranzo consumava veloci pasti e bevendo un annacquata falanghina, possiamo dire che gli antichi romani inventarono anche lo street-food.
Botteghe e taverne lungo il cardo e pensare che è solo una minima parte quella scavata. |
E dopo una giornata di duro lavoro l'antico puteolano non poteva non riprendersi e dedicarsi alla cura del proprio corpo o alla cura degli affari raggiungendo conoscenti e amici nelle terme, quella di Pozzuoli è stata solo in parte scavata e non è del tutto certo l'utilizzo di quest'edificio come terme ma la tipologia di pavimento farebbe protendere verso la conferma di tale tesi.
Ingresso alle terme sul decumano maggiore |
Il percorso si conclude nella zona cosiddetta dei "criptoportici" dove sono state rinvenute numerose statue ora conservate al museo nel Castello di Baia e dove, grazie anche alla tecnologia, si può vedere come un antico fornaio puteolano preparava il pane.
zona della dei criptoportici e l'antico fornaio. |
E dopo aver ammirato botteghe, taverne, case e strade si ritorna al punto di partenza e si esce fuori dalla Pozzuoli sotterranea, uscendo si può ammirare il meraviglioso panorama che dal Rione Terra si vede e si capisce benissimo il perché gli antichi, nonostante la forte vocazione vulcanica della zona, la preferirono ad altre più sicure
Per informazioni vedere questo link
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