martedì 23 ottobre 2018

Il culto dei defunti nella Napoli cristiana:le catacombe di San Gaudioso. Parte II


Dopo avervi descritto l'origine della chiesa intitolata a Santa Maria alla Sanità costruita nell'omonimo quartiere di Napoli, è arrivato il momento di farvi conoscere la Catacomba di San Gaudioso alla Sanità, preparatevi ad un suggestivo tour sotterraneo.


La Catacomba di San Gaudioso e il culto dei defunti

La chiesa di Santa Maria alla Sanità sorge sull'antica Catacomba paleocristiana che ospitò il vescovo Gaudioso e altri santi e presuli molto importanti per la definizione e diffusione del nuovo culto cristiano.
Purtroppo per realizzare imponente Santa Maria alla Sanità unita alla rinata attenzione verso i primi secoli del Cristianesimo considerati puri, il tracciato della Catacomba è stato irrimediabilmente alterato.
A questi cambiamenti va aggiunto il nuovo culto seicentesco dei morti praticato dai Domenicani, così oggi possiamo ammirare nella Catacomba di San Gaudioso due diversi modi di seppellire i morti che dà al culto dei defunti qualcosa di unicamente napoletano. 


Catacombe di San Gaudioso, cunicolo paleocristiano
Tale contrasto crea una forte emozione, infatti il giro turistico inizia tra gli stretti cunicoli e cubicola del V-VI secolo a.C. per poi passare improvvisamente senza rendersene conto nell'ampia sezione seicentesca della struttura caratterizzata da cunicoli molto più ampi e dalle pareti ricoperte da imponenti scheletri affrescati, distinti per sesso e professione svolte in vita: scelta suggestiva, da parte dei Domenicani, per rendere omaggio a questi personaggi illustri.


Lo scheletro veniva murato, l'unica parte originale resa visibile era il teschio.
Sovrapposizione tra lato seicentesco e quello paleocristiano.
Prima di murali, ovviamente, tali scheletri dovevano essere preparati così gli ingegnosi Domenicani realizzarono dei nuovi ambienti caratterizzati da una serie di seditoi o cantarelli, sono dei sedili scavati nel tufo dove si appoggiava il defunto e sotto ad esso si posizionava, in un altro buco, un vaso per raccogliere tutti gli umori, una volta "asciugato"veniva o murato o sepolto tra i cunicoli della Catacomba di San Gaudioso.
Tale metodo, decisamente macabro, permetteva di ridurre i problemi igienico-sanitari perché dopo tale trattamento potevano essere seppelliti direttamente nel terreno; a Napoli non è difficile vedere in alcune chiese barocche aree sotterranee adibite a scolatoi ma lascio a voi il piacere di scoprirle.


Scolatoi.
Essendo un metodo molto lungo e costoso era riservato sicuramente a chi poteva permetterselo, per gli altri si provvedeva a prepararli in modi che a tutt'oggi non sono chiari, poi venivano seppellirli in fosse comuni. Da quest'ultima pratica funeraria a Napoli si sviluppò una particolare pietà cristiana, trasformata nel tempo in devozione verso queste anime ignote a cui il napoletano rivolgeva sempre una preghiera o un pensiero come se fosse un proprio caro, è il culto delle anime pezzentelle o anime del Purgatorio, con il tempo nacquero dei luoghi specifici per raccoglierle come il Cimitero delle Fontanelle e in Santa Maria al Purgatorio, ma entriamo in altra complessa e suggestiva storia che vi racconterò in futuro. 


Il cubicolo dove è stato sepolto San Gaudioso con la sopravvissuta
 iscrizione musiva paleocristiana
Ovviamente da tutta questa religiosità e sacralità, la nera ironia napoletana non poteva non far nascere alcune tra le jastemme più efficaci e colorate. Sono, per farmi capire da tutti, delle ingiurie volte ad augurare, ovviamente, dei brutti momenti, quelle nate direttamente da questa pratica domenicana sono: puoz sculà- perdonate la non corretta trascrizione fonetica- tradotta vuol significare "che tu possa perdere tutti i fluidi del corpo", ossia morire- e, tu si nu càntaro, -tu sei un vaso che contiene i suddetti fluidi corporei, ossia poco di buono, ma per chi ha letto il post su Luca Giordano, ricorderà che il cantaro veniva usato anche come antico orinatoio, in entrambi i casi, indica un poco di buono. 


Particolare dell'iscrizione che ha permesso di identificare il destinatario del cubicolo.
Al tema della jastemma, sperando di mantenere viva la vostra curiosità, cercherò di dedicare un intero post, intanto se avete visitato o visiterete la Catacomba di San Gaudioso sono lieta di leggere i vostri commenti e le vostre suggestioni e, in attesa di conoscerli, vi consiglio un intero tour nel cosiddetto miglio sacro che si snoda nel sottosuolo del quartiere della Sanità.
Se invece volete sapere gli orari e il costo del biglietto per visitare la Catacomba di San Gaudioso, vi rimando al sito ufficiale.

Con questo tema adatto al due novembre, ci rivediamo al prossimo post che sarà decisamente più divertente, fidatevi. 

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